lunedì 22 ottobre 2007

La nascita del Partito Democratico

Il Partito Democratico è nato con una consultazione elettorale numericamente molto significativa. Anche ad Ostra il numero di 301 votanti costituisce un dato rilevante. Per quanti, come noi, si richiamano costantemente al valore civile della partecipazione, si tratta di un evento di grande interesse. Anche se è d’obbligo osservare che le liste predefinite dei candidati all’Assemblea Generale ripropongono il tanto criticato modello elettorale in vigore, togliendo reale possibilità di scelta all’elettore.
Resta il fatto che la fusione tra Ds e Margherita stimolerà un processo di semplificazione del panorama dei partiti con nuove aggregazioni, anche a sinistra. Il nuovo Partito Democratico è certamente tutto da costruire e non mancano sulla sua strada sfide importanti.
Non è certo nuova nella storia politica italiana l’alleanza tra forze di origine e natura diverse: i governi di centro-sinistra hanno attraversato tutta la seconda metà del ‘900. Ma qui si tratta di una vera e propria fusione, dettata soprattutto da ragioni di governabilità e peso elettorale. Invece è sul progetto politico, che darà sostanza e quindi iniziativa al nuovo Partito, che si punta la nostra attenzione.
Come conciliare:
le due visioni di uno stato etico e di uno stato laico?
l’idea di sviluppo tutto orientato al libero mercato con l’esigenza primaria di combattere miseria e povertà?
Privatizzazione o mantenimento dell’impegno pubblico nei servizi essenziali (scuola, sanità…)?
il fondamentale diritto dei giovani alla dignità e sicurezza del lavoro con un sistema occupazionale ormai fortemente caratterizzato dalla precarietà?
Il rispetto delle garanzie costituzionali con il bisogno di sicurezza?
Il dialogo e la convivenza interculturali con i pregiudizi diffusi?
La negazione che la guerra sia strumento di soluzione dei conflitti con le nuove forme di imperialismo e di terrorismo?

E si potrebbe continuare.
Noi auguriamo al Partito Democratico di saper elaborare una sintesi politica alta tra queste diverse opzioni e di farlo non attraverso un compromesso di basso profilo, ma ispirandosi ai principi democratici fondamentali della nostra carta costituzionale. Senza dimenticare le battaglie politiche per la giustizia e l’eguaglianza sociale, che fanno parte della storia di una componente del nuovo Partito.

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