domenica 6 aprile 2008

Una città da vivere


di Giancarla Raffaeli

Una questione di non poco conto ci rende perdenti nel confronti dei nostri avi: la mancanza di un disegno di sviluppo della città (centro e frazioni) che risponda a criteri così semplici e chiari nella loro natura e definizione da essere condivisi dalla comunità intera.
Proviamo a guardare il nostro centro storico: chiese, conventi, grandi palazzi e modestissime case si suddividono certo uno spazio diversamente ampio, ma si susseguono con continuità, sembrano appoggiarsi gli uni alle altre condividendo piazze, vie, vicoli, orti, cortili, in cui la gente di ogni età e condizione si incontrava, discuteva, lavorava, giocava, faceva festa, divideva gioie e dolori.
Quella parte della città è cresciuta non secondo un complicato piano regolatore, ma seguendo certamente un disegno. Lo dimostra inconfutabilmente la pianta dell’antico centro, così perfetta da assomigliare alla carena di una nave.
E’ possibile ritrovare un disegno qualsiasi nella complessa e sempre più rapida urbanizzazione degli ultimi cinquant’anni? Mi pare difficile. Eppure non è certo arduo individuare alcuni criteri su cui costruire un’idea condivisa di disegno urbanistico di qualità. Provo a segnalarne uno, semplice nella sua limpida consistenza, declinabile in una serie di scelte concrete, Penso a una città a misura dei bambini.
Si
tratta di riconoscere il diritto dei bambini di vivere all’interno della propria comunità in un clima di relazioni significative, legate alla sicurezza degli spazi, ai tempi e ai ritmi di vita che sono loro congeniali. Una città dove i bambini possano via via spostarsi, in sempre maggiore autonomia, senza pericolo. Quartieri in cui non ogni metro quadrato sia cementificato come zona di traffico o area di sosta, ma in cui esistano spazi di gioco e di incontro, magari non lontano dallo sguardo di casa, Una città in cui impegno pubblico e privato interagiscano per recuperare e valorizzare spazi, strutture, impianti a favore della qualità della vita di bambini e ragazzi.
Dove si muovono bene i bambini, solitamente, vivono bene anche gli altri. “Una città da giocare” è il nome di una bella iniziativa dell’Assessorato allo Sport del Comune di Ostra: una occasione per ripensare e sperimentare lo spazio urbano come “una città da vivere”.


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