di Stefano Neri
Internet, le reti telematiche e i sistemi informatici hanno cambiato il nostro modo di lavorare, di studiare, di informarci e, in generale, il nostro stile di via. Dovunque ci rechiamo troviamo un computer: in qualunque ufficio o negozio, dal medico, a scuola. La maggior parte delle famiglie italiane oggi possiede in casa un computer (oltre il 58 %).
Questa “innovazione digitale” è entrata a pieno ritmo anche nella Pubblica Amministrazione. Per svolgere pratiche è sempre meno necessaria la presenza fisica delle persone agli sportelli. I cittadini e gli uffici pubblici utilizzano nuovi canali per comunicare tra loro: internet, posta elettronica e reti.
Per regolamentare questo nuovo modo di operare, dal 1° gennaio 2006 è entrato in vigore il “Codice della Pubblica Amministrazione digitale” (Decreto Legislativo n. 82 del 7.3.2005), che sancisce i principi fondamentali e definisce i nuovi diritti che ne scaturiscono per i cittadini.
Per poterli esercitare è però necessario conoscerli.
Alcuni di questi nuovi diritti sono:
1) Il diritto a richiedere e ottenere l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con gli uffici pubblici e con i gestori di servizi statali. I cittadini non sono obbligati a recarsi presso gli sportelli per presentare documenti, ma devono essere accettate le comunicazioni inviate tramite posta elettronica.
2) Il diritto ad accedere con le moderne tecnologie informatiche agli atti pubblici che li riguardano. Le amministrazioni dello Stato devono pertanto rendere disponibili in formato digitale documenti, atti e procedimenti affinché gli interessati possano consultarli.
3) il diritto a ricevere qualsiasi comunica- zione pubblica per e.mail all’indirizzo di posta elettronica comunicato.
4) Il diritto a servizi pubblici di qualità. Pertanto le amministrazioni dello Stato devono organizzarsi per fare in modo che i loro servizi soddisfino pienamente i cittadini. Inoltre devono periodicamente verificare il livello qualitativo dei loro servizi e la misura della soddisfazione dei cittadini.
5) Il diritto a trovare in Rete tutti i moduli e i formulari rilevanti per qualsiasi pratica verso le pubbliche amministrazioni.
6) Il diritto per i disabili ad usufruire delle opportunità derivanti dall’uso degli strumenti informatici. Tutte le amministrazioni pubbliche si impegnano ad abbattere qualsiasi barriera digitale e a rendere accessibili tutti i servizi offerti ai cittadini.
Tutti noi cittadini siamo già titolari di questi diritti che valgono anche nei confronti del nostro Comune.
Purtroppo, a distanza di due anni dall’entrata in vigore, sembra che l’Amministrazione Comunale sia un poco in ritardo nell’ applicazione della Legge.
Nello scambio di corrispondenza si continua ancora a privilegiare l’uso della carta, nonostante l’introduzione della “firma digitale” e della “posta elettronica certificata”. Tra l’altro si potrebbe risparmiare notevolmente sul consumo di carta e sulle spese postali, che nell’anno 2006 sono state circa 19 mila euro.
Si auspica che vi vengano pubblicati tutti i regolamenti, le tariffe comunali, i verbali delle delibere di giunta e di consiglio, le ordinanze sindacali e le delibere dei responsabili dei vari settori, la modulistica in vigore ed anche tutta una serie di informazioni utili ai cittadini sui servizi a loro disposizione.
Per dare al cittadino la possibilità di consultare con le moderne tecnologie informatiche gli atti e i documenti pubblici, il nuovo sito dovrebbe ospitare una sorta di “albo pretorio on line” nel quale sia reso disponibile in formato digitale tutto ciò che generalmente è affisso in forma cartacea nel tradizionale albo pretorio.
Si tratta di una Carta Nazionale dei Servizi, emessa dalla Regione Marche, che ci consentirà di utilizzare i vari servizi “on line” messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione (compresi quelli che attiverà il nostro Comune) e di utilizzare
Per mettere in pratica questa importante legge è necessario, da parte di chi amministra il nostro Comune, un forte impegno culturale, per cambiare i tradizionali modi di operare e offrire così a tutti i cittadini migliori e maggiori opportunità.
Tutti noi cittadini dobbiamo invece prendere coscienza di questi nuovi diritti ed imparare a farli valere.
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